Ho letto di un marito adorabile che avrebbe scritto una lettera alla fotografa della propria moglie. In sostanza la ringraziava per le belle foto, ma la rimproverava di averle ritoccate eliminando le rughe, i capelli bianchi e le smagliature della gravidanza, cancellando così tutto quello che era il segno tangibile delle loro esperienze di coppia e della loro vita insieme.
"Grazie per avermi fatto capire che mia moglie è stupenda così com'è, con tutti i segni del tempo sul suo corpo. Ora so che non passerà più giorno senza che io glielo ricordi"
Non ci ho creduto, lo ammetto.
Insomma si, esisteranno senz'altro uomini romantici e sensibili, ma questo è troppo: è solo una bella lettera scritta ad arte allo scopo di commuovere, e non ci casco io!
Finchè poi non succede qualcosa che ti fa aprire gli occhi.
"Oddio ma cos'è questa roba che hai qui davanti? Che è sto schifo?"
"Eh? Sono sporca?" chiedo a Brontolo mentre zoppico per il corridoio dell'ospedale tutta sbilenca.
"Sta roba qui… come mai ce l'hai ancora?"
"Intendi la pancia? Vuoi sapere perché non ho la pancia piatta due giorni dopo il parto del nostro terzo figlio?"
"Boh, ma mica mi rimarrai così, eh? E' terribile!"
E ora ne ho la certezza: quella lettera deve averla scritta proprio uno come lui…