venerdì 15 gennaio 2016

Il figlio

Sono in fila alla sanitaria, alla ricerca di una pancera speciale per la mia schiena malandata.
L'attesa sembra lunga, così mi siedo pesantemente sulla poltrona per i clienti. Accanto a me una vecchia signora mi sorride indecisa se darmi confidenza; il suo viso è una ragnatela di rughe, e l'unica zona non aggrinzita è il naso a patata, ben teso e lucido.

Un anziano signore parla con la commessa da diverso tempo, col berretto beige a tesa larga in testa e i capelli candidi come la neve che gli spuntano da sotto.
Quando la vecchia si alza a fatica e gli si avvicina, l'uomo improvvisamente sembra giovane accanto a lei.
"Riesci a firmare senza gli occhiali?" le chiede con dolcezza porgendole una fattura, poi firma al suo posto. La aiuta ad infilare una giacca in ecopelle rossa, che con quella gonna di panno celeste sembra quasi Gretel appena sbucata dai boschi.
Poi la prende sotto braccio e l'aiuta a scendere le scale, mentre lei cerca di divincolarsi per uscire da sola. Una volta alla macchina la vecchia si lascia cadere sul sedile - l'ho visto fare centinaia di volte a te, nonna- e dopo un sospiro si aggrappa al gancio dell'auto per girare lentamente le gambe e metterle all'interno.
Lui aspetta per chiudere il portello, ancora giovane e rassicurante, ma quando resta solo fuori dall'auto si trasforma.
Sale alla guida e parte, anziano e fragile mentre si immette nel traffico senza superare la vertiginosa velocità di 20 km/h.

E rivedo mio padre, quando guardava sua madre con gli occhi che tradivano una tenerezza infinita per quella donna che lo aveva cresciuto.
E vedo me, fra una cinquantina di anni, solcata da una ragnatela di rughe. E qualcuno dei miei figli, forse, se sapranno amarmi abbastanza.
Non ci sono differenze, non c'è razza né nazionalità nella vecchiaia o nelle premure di un figlio.

Con gli occhi lucidi mi alzo a fatica -la schiena dolente, la pancia che tira.
E' arrivato il mio turno.

4 commenti:

  1. Rachele, Rachele...che bellissimo post!
    L'amore di una madre fa miracoli e i figli lo sanno. Per questo anche da adulti, magari azianotti, continuano a guardare la loro mamma vecchia e rugosa con gli occhi pieni di tenerezza e gratitudine...
    Un abbraccio.

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  2. speriamo di si, Rachele, speriamo di si.

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  3. che bel post..dolcissimo. Un abbracio cara

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