"Ci devi proprio andare, le aveva detto sua cugina Francesca, ma come fai a non conoscerlo?"
Mamma probabilmente era l'unica donna rimasta in giro a non conoscere quel negozio. Che solo per pronunciarne il nome ci vuole una memoria e un'intelligenza superiore.
Comincia con Aber e finisce con una serie di lettere impossibili da ricordare nel verso giusto, e dunque lei si ferma lì, alle prime quattro lettere per non fare figuracce.
"Mery, ma tu lo conosci questo Aber-coso che vende vestiti sportivi?" ha chiesto poi alla sua amica, scoprendo che erano in due a vivere in quella beata ignoranza.
"Ci devi proprio andare, aveva continuato Francesca, lo vedi il ragazzo sulla confezione di questo profumo? Bè, i commessi, in quel negozio, sono proprio come lui"
Mamma aveva sgranato gli occhi e aveva chiesto idiota "Come lui in che senso?"
"Come lui nel senso che sono tutti modelli... e come lui nel senso che sono tutti a torso nudo!"
Ora immaginatevi la reazione di una fanciulla abituata a manifestazioni di nudo maschile vellutate e paffute che sono visibili rigorosamente ad un'altezza inferiore al metro da terra.
"Domani andiamo a colmare questa lacuna?" aveva proposto Mamma, con immediato consenso dell'amica.
Così dopo aver portato i bimbi all'asilo, essersi messa il correttore per le occhiaie ed essersi pulita i mocci di Macco dalla giacca, Mamma si è incamminata verso il "paradiso degli occhi".
Un nugolo di ragazzine appena uscite da scuola, ridacchianti ed emozionate, stazionavano davanti all'ingresso.
Le due donne le hanno guardate ringraziando di aver già superato quella terribile età e sono entrate piene di curiosità.
Musica alta, profumo nell'aria, luci basse e arredamento moderno ma accogliente.
Ok. E i modelli?
"Buongiorno, posso aiutarvi?" chiede un ragazzetto alto meno di Mamma, che non è notoriamente una
stangona. "No, no, grazie, diamo solo un'occhiata", risponde lei, e dando una sgomitata all'amica bisbiglia "Non siamo mica venute fin qui per farci servire da lui!"
"Buongiorno, posso aiutarvi?" chiede una ragazzetta in shorts e camicetta, senza nemmeno una ruga per via della verdissima età.
"No, no, figurati, grazie", risponde ancora Mamma cercando in giro qualcuno che assomigli alla confezione del profumo, e non piuttosto ai suoi figlioli.
"Ma dove sono 'sti modelli? Tu li vedi?" si chiedono l'un l'altra, trascurando le centinaia di felpe esposte sugli scaffali.
Di modelli neanche l'ombra. In compenso il negozio pullulava di ragazzine ridacchianti, ignorate completamente dal personale che si dedicava devotamente a Mamma e Mery.
"Questi devono aver pensato che qua, fra tutti, le uniche che forse comprano qualcosa siamo noi."
"Siamo proprio così vecchiotte, eh?" chiede lei.
Con l'ombra della delusione negli occhi le tapine sono tornate indietro, collezionando altri sei o sette "Posso aiutarvi?"
All'uscita, un ragazzo che Mamma poteva guardare dritto dritto nell'ombelico posava a torso nudo per una serie di fotografie abbracciato alle ragazzine ridacchiose di prima, tutte in fila.
Una di loro fotografava con gridolini di gioia ogni elemento di sesso maschile che le passava davanti, emozionatissima, perfino quelli imberbi e con l'apparecchio ai denti e persino un ragazzo che passava da lì per caso.
(Ma siamo state così anche noi?)
Silenzio fra le due.
Dopo pochi passi, una vetrina di vestitini per neonati. Mamma ha rallentato il passo e si è soffermata a guardare sorridendo, tornando nel suo confortevole mondo di sempre.
Forse perchè ogni cosa va fatta all'età giusta.
Forse perché Mamma è completamente fuori dalla fase ridacchiante della vita, e lo dice senza alcun rammarico, ma questo Aber-coso può tranquillamente tornare nella sfera dell'ignoto insieme ai suoi commessi adolescenti.
Perchè troppo giovani, troppo lontani dalla sua vita, ma soprattutto, cara Francesca mia... troppo vestiti!